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Viaggi interstellari e civiltà extraterrestri al Festival della Scienza di Genova
Alberto Vecchiato

Ieri ho tenuto una conferenza al Festival della Scienza di Genova, un'esperienza che ho trovato molto divertente ed interessante. La mia era solo una delle decine, se non addirittura centinaia, di eventi, tra conferenze, spettacoli, laboratori e mostre, che offre questa manifestazione, iniziata il 26 ottobre e che andrà avanti fino al 5 novembre.

L'evento è sapientemente organizzato con cadenza annuale ormai dal 2003 dall'omonima associazione, che si avvale della partnership di molti istituti di ricerca, università, e professionisti della divulgazione, e l'impressione che ho ricevuto è che sia molto sentito e ben accolto dalla città. Alla registrazione, al Palazzo Ducale, si potevano vedere molte persone aggirarsi ai desk dell'accoglienza e agli stand interni, con la significativa presenza anche di un buon numero di bambini.

Alla mia conferenza, che si è tenuta nell'auditorium del Galata Museo del Mare, la sala era al completo dei suoi 110 posti e alcune persone hanno dovuto assistere in piedi. Un risultato certo lusinghiero per me, ma condiviso da molti interventi e che quindi, probabilmente, è un'ulteriore riprova dell'interesse della città per la manifestazione in generale, per la quale bisogna pagare un biglietto di'ingresso.


È possibile, comunque, che l'affluenza sia stata dovuta anche all'argomento della conferenza. Ogni anno infatti il festival sceglie un tema o una parola che deve fare da filo conduttore, e quest'anno la parola è "contatti". Da buon astrofisico che si occupa di teorie della gravitazione, appassionato di fantascienza e di Star Trek, non potevo certo lasciarmi sfuggire l'occasione! Ho preparato quindi un intervento dal titolo "Contact: scienza o fantascienza?" nel quale ho cercato di illustrare quello che si può dire da un punto di vista scientifico sull'esistenza di altre civiltà extraterrestri e sulla possibilità di entrare in contatto con loro, sia inviando e ricevendo messaggi, sia fisicamente viaggiando nello spazio.


Devo dire che l'argomento è stato un ottimo veicolo per poter spiegare alcuni principi fisici "noiosi", come la conservazione della quantità di moto o la costanza della velocità della luce, e per illustrare concetti più esoterici come materia ed energia oscura, l'inflazione e l'espansione dell'universo.

Le domanda alla fine sono state tutte molto interessanti e, come dicevo, l'esperienza mi ha divertito ed è stata molto stimolante. Devo anche ringraziare il gentilissimo e geniale Giorgio Dendi, che segue i ragazzi che si cimentano nelle Olimpiadi della matematica, per avermi consegnato l'azzeccato anagramma composto dalle lettere del mio nome cognome sull'argomento della mia conferenza, come potete vedere dalla foto.

E sempre a proposito di matematica, mi ha fatto piacere incontrare a fine conferenza un gruppetto di interessati e simpatici studenti universitari arrivati da Torino e che vorrebbero diventare dei divulgatori scientifici.

A loro i miei migliori auguri perché possano realizzare tutti i loro sogni!

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